Kerim, da 20 anni operaio metalmeccanico in vari stabilimenti di Zincol Italia, già licenziato una volta e reintegrato dal giudice del lavoro, è nell'occhio del mirino per alcune limitazioni che, pur non avendogli mai impedito l'attività lavorativa in questo stabilimento assai discusso, oggi è utilizzato dall'Azienda per proporre una conciliazione sulla da loro proposta cessazione del rapporto di lavoro. Kerim, che già nel 2022 aveva raccolto il 60% delle firme tra gli operai dello stabilimento di Noale per chiedere una assemblea con SlaiProlCobas, richiesta rifiutata dalla Azienda con il classico comportamento antisindacale dietro la scusante che la ns.organizzazione non è firmataria del Ccnl, aveva per martedì 17 una udienza all'ispettorato a Mestre, fissata a causa della sospensione dietro motivazioni mediche aziendali, del suo lavoro e lo stesso giorno Karim riceveva la proposta di licenziamento, che avrà udienza sempre al ispettorato, lunedì 30 (questa attenzione medica per la idoneità dei lavoratori non ha previsto tuttavia nulla in un altro caso, sicché nulla ha impedito, proprio martedì 17, ad un altro operaio rumeno in Zincol a Noale, di morire dopo aver dovuto interrompere il lavoro. Di questo accadimento recente parleremo nei prossimi giorni).