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Sì, il razzismo in Italia è stato già rilevato dall'Unione Europea, in particolare attraverso il Consiglio d'Europa che ha criticato le forze dell'ordine italiane per la presunta pratica di profilazione razziale, che colpisce soprattutto le comunità rom e le persone di origine africana

. Il Consiglio d'Europa ha anche segnalato che sono state intraprese poche azioni per garantire una maggiore responsabilità in caso di abusi razzisti da parte delle forze dell'ordine.

Accuse di profilazione razziale

Rapporti del Consiglio d'Europa: La Commissione contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) ha evidenziato problemi legati alla profilazione razziale, definita come la pratica di fermi e perquisizioni basati sull'origine etnica, sul colore della pelle o su altre caratteristiche.
Gruppi colpiti: Le critiche puntano il dito contro il presunto coinvolgimento di persone di origine africana e della comunità rom.
Mancanza di responsabilità: L'ECRI ha lamentato che sono state intraprese poche azioni concrete per garantire una maggiore responsabilità e per istituire organismi di supervisione indipendenti nei casi di abusi razzisti da parte delle forze dell'ordine.

Altre forme di discriminazione e intolleranza

Discriminazione lavorativa: L'Italia ha la percentuale più alta nell'Unione Europea di persone che si sentono discriminate nella ricerca di un lavoro.

Discriminazione nell'accesso all'alloggio: Le discriminazioni nell'accesso all'alloggio sono un altro problema segnalato.

Linguaggio d'odio: Il rapporto del Consiglio d'Europa ha anche rilevato la presenza di un preoccupante livello di linguaggio d'odio e dichiarazioni discriminatorie provenienti da figure politiche e pubbliche.

Reazioni e risposte

Posizioni delle istituzioni europee: Il Consiglio d'Europa ha sollecitato l'Italia a prendere provvedimenti e a monitorare attentamente la situazione.
Reazioni del governo italiano: Le accuse sono state contestate da alcune rappresentanze del governo e delle forze dell'ordine, che hanno respinto le affermazioni come ingiustificate e offensive.