Imprenditore usa i soldi dell'azienda per viaggi e gioielli e falsifica i bilanci per nascondere i debiti da 8 milioni: sequestri per 500mila euro

Un'operazione della Finanza condotta fra Trieste e Palermo ha portato alla denuncia dell'uomo (operante nella cantieristica navale) per bancarotta fraudolenta

lunedì 15 settembre 2025 di Redazione web

TRIESTE - Un buco di 8 milioni di euro frutto di una bancarotta fraudolenta nel settore della cantieristica navale, con un imprenditore denunciato e sequestri per 500mila euro. Sono gli esiti di un'indagine svolta dalla guardia di finanza di Trieste nei confronti di una società con sede a Palermo, ma operante stabilmente in subappalto in Friuli Venezia Giulia per conto di un operatore della cantieristica navale con sede nel capoluogo giuliano. Sotto sequestro sono finiti circa 500mila euro di beni e disponibilità finanziarie ritenuti secondo le accuse profitto di reati fallimentari e tributari. L'imprenditore al vertice della società avrebbe per anni falsificato i bilanci per nascondere debiti progressivi (arrivati a 8 milioni di euro) anche in danno dei dipendenti, usando illecitamente i soldi aziendali per comprare viaggi, gioielli, orologi di marca e altri beni di lusso.

APPROFONDIMENTI

Le indagini

Le indagini, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Palermo, hanno appurato che la società (parte di un gruppo societario che, complessivamente, sviluppa un volume d’affari superiore ai 6 milioni di euro) era stata messa in liquidazione giudiziale per insolvenza nei confronti dei creditori.

Nel contempo il suo socio unico ed amministratore avrebbe condotto alcune azioni illegali per disperdere il patrimonio aziendale e non consegnarlo ai creditori, tra i quali figurano anche i dipendenti (trasfertisti da altre regioni) e l’Amministrazione finanziaria.

Il modus operandi

Le indagini hanno messo in luce come l’imprenditore avesse falsificato per anni i bilanci d’esercizio al fine di mascherare lo stato di dissesto dell’azienda e compiere ulteriori episodi di distrazione a danno della garanzia patrimoniale per i creditori: in particolare avrebbe sottratto indebitamente denaro dalle casse societarie, per poi trasferirlo su conti correnti personali o dei propri familiari o utilizzarlo per spese non inerenti all’attività d’impresa. Viaggi, concerti, orologi di marca, monili di alta gioielleria, soggiorni presso resort di lusso: queste le voci di spesa personali dell’imprenditore con i soldi dell’azienda a discapito, da un lato, delle casse erariali e, dall’altro, del personale dipendente, vistosi senza la doverosa retribuzione, comprendente, peraltro, anche turni di lavoro svolti fuori dalla Sicilia. La mala gestione ha determinato inevitabilmente l’accrescimento dei numerosi e ingenti debiti, con un passivo totale accumulato superiore a 8 milioni di euro, che ha cagionato l’apertura della liquidazione giudiziale dell’impresa.

I provvedimenti

L’indagine ha portato a denunciare l'imprenditore per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Una serie di perquisizioni eseguite a Trieste, in collaborazione con i finanzieri di Palermo, hanno permesso di individuare, oltre che ulteriori fonti di prova, anche beni intestati all’indagato che sono stati sottoposti a sequestro.