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17-10-2025 Campagna nazionale palestinese per il recupero dei corpi dei martiri e la scoperta della sorte dei dispersi: – “Abbiamo presentato una richiesta ufficiale al procuratore generale israeliano tramite l'avvocato della campagna e il Jerusalem Legal Aid and Human Rights Center, chiedendo l'immediato rilascio di tutti i corpi dei martiri detenuti, a seguito della rimozione del pretesto legale utilizzato dall'occupazione per la loro detenzione, ovvero la presenza di prigionieri israeliani nella Striscia di Gaza.” – “La continua detenzione dei corpi costituisce un crimine in violazione del diritto internazionale umanitario e va persino oltre le sentenze della Corte Suprema israeliana, che ha consentito tale detenzione solo a scopo di scambio.” – “Tenere i corpi nei frigoriferi dell'occupazione e nei 'cimiteri dei numeri' è una palese violazione dei diritti delle famiglie palestinesi e della dignità dei martiri.” – “Invitiamo le organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani ad agire con urgenza per fare pressione sulle autorità di occupazione affinché pongano fine a questa politica immorale.” – “Sottolineiamo che la consegna dei corpi deve essere condotta in modo da preservare la dignità dei martiri palestinesi, assicurando che ogni corpo identificato venga restituito con rispetto e senza le pratiche degradanti osservate in alcune delle prime consegne a Gaza all’inizio della guerra”.

Almeno 36 violazioni israeliane del cessate il fuoco a Gaza documentate. Il Gaza Center for Human Rights ha riferito che l'esercito israeliano ha commesso 36 violazioni del cessate il fuoco da quando è entrato in vigore il 10 ottobre, provocando l'uccisione di almeno sette civili palestinesi e il ferimento di altri. Le violazioni includevano bombardamenti aerei e di artiglieria, nonché fuoco vivo, concentrati nelle aree orientali e settentrionali della Striscia di Gaza. I droni israeliani hanno preso di mira i residenti che ispezionavano le loro case nel quartiere di Shujaiya, uccidendo cinque persone, mentre ulteriori attacchi a Khan Yunis, Jabalia e Rafah hanno causato ulteriori vittime. Il centro ha sottolineato che questi attacchi sono stati condotti senza alcuna giustificazione militare, con l'obiettivo di mantenere un'atmosfera di paura e terrore nella Striscia. Ha inoltre sottolineato il continuo controllo di Israele sull'ingresso degli aiuti, consentendo l'ingresso solo a 173 camion di aiuti sui 1.800 previsti negli ultimi giorni. L'organizzazione ha avvertito che la limitazione delle forniture essenziali costituisce un'estensione delle politiche genocide attraverso la fame, in violazione del diritto umanitario internazionale, e ha invitato la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché attui pienamente il cessate il fuoco e indaghi sui crimini di guerra e sugli atti di genocidio.

Israele prende di mira i cristiani statunitensi con una campagna di pastori pagati e il geofencing delle chiese: Responsible Statecraft Una società di recente costituzione, Show Faith by Works, ha lanciato una campagna di "geofencing" da 3,2 milioni di dollari per colpire chiese e college cristiani in California, Arizona, Nevada e Colorado con messaggi pro-Israele e anti-palestinesi, secondo i documenti depositati ai sensi del Foreign Agents Registration Act statunitense. La società prevede di "geofencing" i perimetri delle principali chiese e college cristiani durante gli orari di culto, tracciare i dispositivi mobili dei partecipanti e distribuire annunci pubblicitari di follow-up, il tutto per conto del governo israeliano. La campagna include anche il pagamento di stipendi ai pastori per registrare e distribuire messaggi pro-Israele, oltre a mostre itineranti "Mobile Museum" che mostrano filmati degli attacchi del 7 ottobre e resoconti militari israeliani. Molte delle chiese prese di mira hanno dichiarato a Responsible Statecraft di non essere a conoscenza dell'iniziativa. Gli esperti di privacy avvertono che il geofencing, a lungo utilizzato dalle aziende per promuovere annunci pubblicitari mirati, diventa particolarmente pericoloso quando utilizzato da governi stranieri per influenza politica. Megan Iorio dell'Electronic Privacy Information Center ha descritto la pratica come "incredibilmente invasiva", sottolineando che consente un tracciamento preciso e l'invio di messaggi senza il consenso degli utenti. Alcuni stati, tra cui Oregon e Maryland, hanno già adottato misure per limitare questo tipo di raccolta di dati sulla posizione. La campagna è supervisionata da Eran Shayovich, Capo di Gabinetto del Ministero degli Esteri israeliano, nell'ambito del "Progetto 545", un'iniziativa più ampia volta a rafforzare le operazioni di influenza di Israele negli Stati Uniti. Prevede anche il coordinamento con l'ex responsabile della campagna di Trump, Brad Parscale. I critici, inclusi i fedeli che hanno scoperto che le loro congregazioni erano sulla lista degli obiettivi, hanno accusato l'iniziativa di manipolazione e propaganda religiosa, avvertendo che i messaggi finanziati dall'estero rischiano di compromettere l'indipendenza e l'integrità delle comunità religiose.